Cross my heart
Hunter e io siamo nati lo stesso giorno, nella stessa stanza, quasi alla stessa ora, ed eravamo due bambini in un fortino fatto di cuscini quando abbiamo giurato che non avremmo mai più passato un compleanno da soli e che avremmo esaudito ogni desiderio dell’altro per tutti i sedici aprile della nostra vita.
Sette anni dopo la promessa, Hunter McNeal è diventato un giovane uomo sfuggevole quanto brillante, profondamente legato alla sua Irlanda e innegabilmente attraente. Tutte le ragazze lo vogliono e tutti i ragazzi vorrebbero essere lui, soprattutto quando è sul campo da calcio a dare prova del suo talento.
So tener fede a una promessa, ma gli anni non hanno tenuto conto di quanto sia folle e sciocca la speranza perché lui è il ragazzo con cui ho misurato tutti gli altri, il Nord sulla mia bussola, la fonte del mio odio e della sua controparte, l’unica falla nella mia armatura.
Eppure, non posso negare di aver bisogno di lui.
Ho saputo che è tornato dall’Irlanda e che andremo entrambi all’NYU, e dato che oggi è il sedici aprile, credo di avere il diritto di chiamarlo e chiedergli di portarmi via da questa terribile serata. I miei genitori hanno dimenticato il mio compleanno, il mio ragazzo mi ha tradita, la mia migliore amica mi ha mentito: sono validissime ragioni.
Perciò mi asciugo gli occhi e lo aspetto sul marciapiede, con una borsa di vestiti e senza uno straccio di piano, provando a tenere a freno il cuore impazzito, consapevole che sto per salire nell’auto dell’unica persona al mondo che potrebbe spezzarmelo per sempre.
Non c’è niente che possa tenere lontani Hunter e Violet.
E non c’è niente che possa tenerli insieme.
La loro storia intensa e rocambolesca si insegue negli anni, mostrando un amore innegabile quanto complicato, perfetto e sbagliato, forte e imprevedibile.